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Bac italien 2020 - Pouvoirs et contre-pouvoirs, Femminismo all’italiana

Ta prof de soutien scolaire en ligne consacre ce cours d'italien niveau lycée à la notion de "Pouvoirs et contre-pouvoirs", femminismo all'italiana.

Dans le cadre de ta préparation bac découvre avec nous ce sujet qui porte sur la thématique «Pouvoirs et contre-pouvoirs», Femminismo all’italiana. Nous t'expliquons comment réussir la compréhension écrite

Sujet de bac italien

Après avoir pris connaissance des documents A, B et C, vous traiterez les questions suivantes, en italien et en 300 mots pour l’ensemble des réponses:

1.A quale discorso dominante si oppone il femminismo in Italia?

2. In che modo ogni documento presenta una forma di resistenza?

DOCUMENTO 1

Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo. Spero di non essere fraintesa: sul valore di quel che posso scrivere non so nulla. So che scrivere è il mio mestiere. [...] Questo mestiere non è mai una consolazione o uno svago. Non è una compagnia. Questo mestiere è un padrone, capace di frustarci a sangue, un padrone che grida e condanna. Noi dobbiamo inghiottire saliva e lacrime e stringere i denti e asciugare il sangue delle nostre ferite e servirlo. Servirlo quando lui lo chiede.[...] E poi mi sono nati dei figli eio sul principio quando erano molto piccoli non riuscivo a capire come si facesse a scrivere avendo dei figli. [...]M’ero messa a disprezzare il mio mestiere. [...] I bambini mi parevano una cosa troppo importante perché ci si potesse perdere dietro a delle stupide storie, stupidi personaggi imbalsamati. Ma avevo una feroce nostalgia e qualche volta di notte mi veniva quasi da piangere a ricordare com’era bello il mio mestiere [...]. Pensavo che l’avrei ritrovato un giorno o l’altro, ma non sapevo quando: pensavo che avrei dovuto aspettare che i miei figli diventassero uomini e andassero via da me. Perché quello che avevo allora per i miei figli era un sentimento che non avevo ancora imparato a dominare. Ma poi ho imparato a poco a poco.[...] Ricominciavo a scrivere come uno che non ha scritto mai, perché era già tanto tempo che non scrivevo, e le parole erano come lavate e fresche, tutto era di nuovo come intatto e pieno di sapore e di odore. Scrivevo nel pomeriggio, quando i miei bambini erano a spasso con una ragazza del paese, scrivevo con avidità e con gioia, ed era un bellissimo autunno e mi sentivo ogni giorno così felice. Natalia GINZBURG, Le piccole virtù, “Il mio mestiere”, 1962

DOCUMENTO 2

Il movimento di liberazione delle donne è definitivamente lanciato negli anni Sessanta e Settanta. Nel 1973, la statunitense Betty Friedan, fondatrice della National Organization for Women, organizza il primocongresso nazionale delle femministe: la marcia verso la liberazione della donna dal giogo di secoli di cultura maschilista e patriarcale sembra inarrestabile. In Italia si assiste non solo all’abrogazione di leggi esplicitamente sessiste, come quella sul matrimonio riparatore, sul delitto d’onore, o ancora sulla penalizzazione dell’adulterio femminile, ma anche all’approvazione delle leggi sulla contraccezionee l’aborto. Nel 1960, si decide l’eliminazione dai contratti collettivi di lavoro delle tabelle remunerative differenti per uomini e donne. Nel 1970, viene approvata la legge sul divorzio. Nel 101971, la tutela della maternità viene estesa alle lavoratrici dipendenti. Nel 1975, è varata la riforma del diritto di famiglia, che riconosce la parità tra uomini e donne nell’ambito familiare: la potestà sui figli spetta a entrambi i genitori enon più soloal padre. Nel 1977, si passa dal concetto di tutela per la donna lavoratrice al principio del diritto di parità nel campo del lavoro. Nel 1978, viene varata la famosa legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Nonostante tutto, però, la mentalità, gli usi e i costumi, anchenegli ambienti progressisti, tardano a cambiare.[...]Ancora oggi, molto resta da fare. Come è possibile, infatti, che nel 2010 esistano tutta una serie di immagini, rappresentazioni e discorsi che ci influenzano fin dalla più tenera età e che ci suggeriscono, prima di potercene rendere conto, che la donna è caratterizzata soprattutto dalla «necessità biologica di procreare e accudire i suoi figli»? Perché l’accesso alla contraccezione è ancora così difficile in Italia, a differenza della maggior parte dei paesi europei, dove i preservativi sono distribuiti nelle scuole ? Perché l’Italia è al penultimo posto in Europa per tasso di attività lavorativa femminile ? Perché, secondo i dati Istat e del Viminale, più di 6 milioni di donne italiane hanno subito, almeno una volta nella loro vita, una forma di violenza fisica o sessuale? Per secoli,si èvalorizzata la razionalità come caratteristica distintiva dell’essere umano. Per secoli, si è sostenuto che le capacità argomentative delle donne fossero inferiori rispetto a quelle degli uomini. Per secoli, si è preteso che, a differenza dell’uomo, capace persua natura di contribuire allo sviluppo della vita pubblica e all’organizzazionedella società, la donna dovesse accontentarsi del ruolodi moglie e di madre, per essere l’angelodel focolare obbediente e sottomesso. Non è un caso se l’obiettivo principale del femminismo e di molte intellettuali consista, ancora oggi, nel decostruire queste immagini stereotipate della femminilità e della mascolinità, per permettere una buona volta alle donne di avere accesso non soloa un’uguaglianza formale –dal punto di vista giuridico –ma anche e soprattutto all’uguaglianza sostanziale: gli uomini e le donne devono godere degli stessi diritti; pur essendo diversi, gli uominie le donne hanno lo stesso valore e lastessa dignità. Michela MARZANO, Sii bella e stai zitta,2012

Corrigé du sujet d'examen

1.A quale discorso dominante si oppone il femminismo in Italia?  

Il ruolo della donna è cambiato enormemente e sta producendo il suo impatto maggiore nella nostra società di oggi. Molti anni fa, il contributo delle donne alla società era limitato e controllato dagli uomini. Il ruolo delle donne oggi è cambiato ad un ritmo accelerato e ha preso parte in settori quali nella politica, formazione professionale, medicina, economia e diritto. In precedenza non facevano parte di alcuni di questi settori. Ad esempio, oggi le donne hanno raggiunto il potere e sono presenti anche nel mondo politico. Il discorso dominante di questo romanzo Italiano è poter trovare e dare alle donne italiane gli strumenti per riappropriarsi della propria vita e non permettere più a nessuno di umiliarle o zittirle,  dare a tutte coloro che lo desiderano gli strumenti critici necessari per rifiutare la sudditanza al potere maschile. Nel testo la scrittrice ci rende partecipe delle sue sofferenze in  quanto madre, una posizione sociale della donna assai differente da quella che possiamo ritrovare oggi. Se la maternità sconvolga a tal punto la vita di una donna da non permetterle più di dedicarsi alla sua arte come avrebbe fatto se non avesse avuto figli, è un argomento a lungo dibattuto almeno a partire dall’inizio del Novecento.

 2. In che modo ogni documento presenta una forma di resistenza?

Entrambi i testi sono un atto di resistenza contro la posizione della donna nella società, della posizione della donna versus quella dell’uomo, la resistenza  contro le umilazioni subite dalla donna nel corso dei secoli. In entrambi i testi le autrici  ci mettono di fronte ad una donna che cerca di trovare il suo spazio nella società.  La questione riguarda principalmente i diritti delle donne di avere il diritto di voto, di avere l'opportunità di svolgere una funzione pubblica, di lavorare, di ricevere un salario equo, di ottenere un'istruzione e di avere il diritto all'integrità fisica e all'autonomia. Purtroppo la lotta per raggiungere i diritti sopra menzionati per le donne italiane sembra essere una delle più difficili in Europa. In effetti l’affermazione della posizione della donna in Italia è stata da sempre una lotta difficile. L’autrice del secondo documento è riuscita a raccontare gran parte delle situazioni discriminanti che le donne subiscono nella moderna quotidianità. Le sue riflessioni sulla mercificazione del corpo femminile, sulle violenze, sull’illusione delle pari opportunità, sulle disparità nel mondo del lavoro, sull’essere madri e la scelta di non esserlo. In tutto questo vengono  tirati in ballo i responsabili della situazione, che non sono solo gli appartenenti al sesso opposto ma anche i sistemi di comunicazione in generale, che vogliono la donna “bella e scema”, “seducente ma zitta”, con un’unica aspirazione: trasformarsi in un accessorio dal fisico perfetto ed alla moda per uomini ricchi e potenti.

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